Questo capitolo affronta alcune costruzioni di esempio per specifici casi d'uso con Debian Live. Se si è nuovi nella costruzione di immagini Debian Live, raccomandiamo di dare innanzitutto un'occhiata ai tre tutorial in sequenza, dato che ciascuno insegna nuove tecniche che aiuteranno nell'uso e nella comprensione degli esempi rimanenti.
Per usare questi esempi è necessario un sistema per costruirveli sopra che soddisfi i requisiti elencati in Requisiti e avere live-build installato come descritto in Installare live-build.
Si noti che, per brevità, in questi esempi non specifichiamo un mirror locale da usare per la costruzione. Usando un mirror locale, si possono accelerare considerevolmente i download. Si possono specificare le opzioni quando si usa lb config, come descritto in Mirror delle distribuzioni usati in fase di compilazione o, più convenientemente, impostare il predefinito per il proprio sistema in /etc/live/build.conf. Si crei semplicemente questo file e si impostino in esso le corrispondenti variabili LB_MIRROR_* per il mirror desiderato. Tutti gli altri mirror utilizzati nella costruzione avranno questi valori, ad esempio:
LB_MIRROR_BOOTSTRAP="http://mirror/debian"
LB_MIRROR_CHROOT_SECURITY="http://mirror/debian-security"
LB_MIRROR_CHROOT_BACKPORTS="http://mirror/debian-updates"
Caso d'uso: creazione di una prima semplice immagine, imparando i fondamenti di live-build.
In questo tutorial genereremo un'immagine ISO ibrida di Debian Live contenente solo pacchetti base (senza Xorg) e alcuni pacchetti Debian Live di supporto, come primo esercizio sull'uso di live-build.
Non può essere più semplice:
$ mkdir tutorial1 ; cd tutorial1 ; lb config
Esaminare i contenuti della directory config/; si noterà uno scheletro di configurazione pronto per essere personalizzato o, in questo caso, usato immediatamente per costruire un'immagine predefinita.
Ora, come utente root, si generi l'immagine salvando un log con tee.
# lb build 2>&1 | tee build.log
Presupponendo che tutto vada per il verso giusto, dopo un po' la directory corrente conterrà binary.hybrid.iso. Questa immagine ISO ibrida può essere avviata direttamente in una macchina virtuale come descritto in Provare un'immagine ISO con Qemu e Provare un'immagine ISO con virtualbox-ose, oppure masterizzata su un supporto ottico o ancora su una chiavetta USB come descritto rispettivamente in Masterizzare un'immagine ISO su un supporto fisico e Copiare un'immagine ISO ibrida su una penna USB.
Caso d'uso: creazione di un'immagine per servizio browser web, imparando come applicare le personalizzazioni.
In questo tutorial verrà creata un'immagine adatta all'uso come browser web, che serve come introduzione alla personalizzazione delle immagini Debian Live.
$ mkdir tutorial2
$ cd tutorial2
$ echo "task-lxde-desktop iceweasel" >> config/package-lists/my.list.chroot
La scelta di LXDE per questo esempio riflette il desiderio di fornire un ambiente desktop minimale, dato che il punto focale dell'immagine è il singolo uso che abbiamo in mente, il browser web. Potremmo anche spingerci oltre e fornire una configurazione predefinita per il browser web in config/includes.chroot/etc/iceweasel/profile/, o pacchetti addizionali di supporto per la fruizione di vari tipi di contenuti web, ma lasciamo questo come esercizio per il lettore.
Si generi l'immagine, ancora come utente root, conservando un log come in Tutorial 1:
# lb build 2>&1 | tee build.log
Di nuovo, si verifichi che l'immagine sia a posto e la si collaudi, come in Tutorial 1.
Caso d'uso: creazione di un progetto per costruire un'immagine personalizzata che contiene i pacchetti preferiti da portare con sé in una chiavetta USB ovunque si vada, e che evolve in revisioni successive allorché i bisogni o le preferenze cambino.
Dal momento che la nostra immagine personalizzata cambierà con le successive revisioni, e che vogliamo tener traccia di questi cambiamenti, andando per tentativi ed eventualmente tornando indietro se qualcosa non funziona, conserveremo la nostra configurazione nel popolare sistema di controllo di versione git. Useremo anche le migliori pratiche di auto-configurazione tramite gli script auto come descritto in Gestire una configurazione.
$ mkdir -p tutorial3/auto
$ cp /usr/share/doc/live-build/examples/auto/* tutorial3/auto/
$ cd tutorial3
Modificare auto/config come segue:
#!/bin/sh
lb config noauto \
--architectures i386 \
--linux-flavours 686-pae \
"${@}"
Perform lb config to generate the config tree, using the auto/config script you just created:
$ lb config
Popolare ora l'elenco locale dei pacchetti:
$ echo "task-lxde-desktop iceweasel xchat" >> config/package-lists/my.list.chroot
First, --architectures i386 ensures that on our amd64 build system, we build a 32-bit version suitable for use on most machines. Second, we use --linux-flavours 686-pae because we don't anticipate using this image on much older systems. Third, we have chosen the lxde task metapackage to give us a minimal desktop. And finally, we have added two initial favourite packages: iceweasel and xchat.
Costruire quindi l'immagine:
# lb build
Si noti che diversamente dai primi due tutorial, non occorre più digitare 2>&1 | tee build.log dato che questo è ora incluso in auto/build.
Una volta che l'immagine è stata collaudata (come in Tutorial 1) e che si è sicuri che funzioni correttamente, è il momento di inizializzare il repository git, aggiungendo solo gli script auto appena creati, e di fare poi il primo commit:
$ git init
$ git add auto
$ git commit -a -m "Initial import."
In questa revisione ripuliremo la prima compilazione, aggiungeremo il pacchetto vlc alla configurazione, dunque avverrà una ricompilazione, verifica e commit.
Il comando lb clean ripulirà tutti i file ottenuti con la precedente generazione eccetto la cache, che ci evita un nuovo download dei pacchetti. Ciò assicura che il successivo lb build eseguirà di nuovo tutti i passaggi per rigenerare i file dalla nuova configurazione.
# lb clean
Ora inserire il pacchetto vlc all'elenco locale dei pacchetti config/package-lists/my.list.chroot:
$ echo vlc >> config/package-lists/my.list.chroot
Rigenerare nuovamente:
# lb build
Verificare, e quando soddisfatti, eseguire il commit della revisione successiva:
$ git commit -a -m "Adding vlc media player."
Ovviamente sono possibili cambiamenti alla configurazione più complicati, magari aggiungendo file in sottodirectory di config/. Quando si esegue il commit di nuove revisioni, si faccia solo attenzione a non modificare manualmente o fare un commit dei file al livello superiore di config che contengono le variabili LB_*, giacché sono anche prodotti dell'assemblaggio, e che sono sempre ripuliti da lb clean e ricreati con lb config attraverso i loro rispettivi script auto.
Siamo arrivati alla fine di questa serie di tutorial. Mentre sono possibili molti altri tipi di personalizzazioni, anche solo usando le poche caratteristiche esplorate in questi semplici esempi, può essere creata una varietà quasi infinita di immagini. Gli esempi rimanenti in questa sezione coprono diversi altri casi d'uso estrapolati dalle esperienze raccolte degli utenti Debian Live.
Caso d'uso: creazione di un'immagine con live-build per avviare direttamente un server VNC.
Make a build directory and create an skeletal configuration inside it, disabling recommends to make a minimal system. And then create two initial package lists: the first one generated with a script provided by live-build named Packages (see Generated package lists), and the second one including xorg, gdm3, metacity and xvnc4viewer.
$ mkdir vnc_kiosk_client
$ cd vnc_kiosk_client
$ lb config -a i386 -k 686-pae --apt-recommends false
$ echo '! Packages Priority standard' > config/package-lists/standard.list.chroot
$ echo "xorg gdm3 metacity xvnc4viewer" > config/package-lists/my.list.chroot
As explained in Tweaking APT to save space you may need to re-add some recommended packages to make your image work properly.
An easy way to list recommends is using apt-cache. For example:
$ apt-cache depends live-config live-boot
In this example we found out that we had to re-include several packages recommended by live-config and live-boot: user-setup to make autologin work and sudo as an essential program to shutdown the system. Besides, it could be handy to add live-tools to be able to copy the image to RAM and eject to eventually eject the live media, So:
$ echo "live-tools user-setup sudo eject" >
config/package-lists/recommends.list.chroot
Create the directory /etc/skel in config/includes.chroot and put a custom .xsession in it for the default user that will launch metacity and start xvncviewer, connecting to port 5901 on a server at 192.168.1.2:
$ mkdir -p config/includes.chroot/etc/skel
$ cat > config/includes.chroot/etc/skel/.xsession << END
#!/bin/sh
/usr/bin/metacity &
/usr/bin/xvncviewer 192.168.1.2:1
exit
END
Costruire l'immagine:
# lb build
Buon divertimento.
Use case: Create a standard image with some components removed in order to fit on a 128M USB key with a little space left over to use as you see fit.
When optimizing an image to fit a certain media size, you need to understand the tradeoffs you are making between size and functionality. In this example, we trim only so much as to make room for additional material within a 128M media size, but without doing anything to destroy the integrity of the packages contained within, such as the purging of locale data via the localepurge package, or other such "intrusive" optimizations. Of particular note, in order to understand what the minimal.chroot hook does you should take a look at /usr/share/doc/live-build/examples/hooks
$ lb config -k 486 --apt-indices false --apt-recommends false --memtest none
$ cp /usr/share/doc/live-build/examples/hooks/minimal.chroot config/hooks
To make the image work properly, we must re-add, at least, two recommended packages which are left out by the --apt-recommends false option. See Tweaking APT to save space
$ echo "user-setup sudo" > config/package-lists/recommends.list.chroot
Costruire quindi l'immagine nel modo consueto:
# lb build 2>&1 | tee build.log
On the author's system at the time of writing this, the above configuration produced a 95Mbyte image. This compares favourably with the 182Mbyte image produced by the default configuration in Tutorial 1.
The biggest space-saver here, compared to building a standard image on an i386 architecture system, is to select only the 486 kernel flavour instead of the default -k "486 686-pae". Leaving off APT's indices with --apt-indices false also saves a fair amount of space, the tradeoff being that you need to apt-get update before using apt in the live system. Dropping recommended packages with --apt-recommends false saves some additional space, at the expense of omitting some packages you might otherwise expect to be there, such as firmware-linux-free which may be needed to support certain hardware. --memtest none prevents the installation of a memory tester. And finally, the execution of the minimal.chroot hook removes some unused packages and files.
Using other hooks, like for example the stripped.chroot hook found in /usr/share/doc/live-build/examples/hooks, may shave off additional small amounts of space and produce an image of 76MB. But it is up to you to decide if the functionality that is sacrificed with each size optimization is worth the loss of functionality.
Caso d'uso: creazione di un'immagine con il desktop KDE, localizzato per il portoghese brasiliano e che includa l'installatore.
Si vuole creare un'immagine iso ibrida per architettura i386 usando il nostro desktop preferito, in questo caso KDE, contenente tutti gli stessi pacchetti che verrebbero installati dall'installatore Debian standard per KDE.
Il problema iniziale è di scoprire i nomi dei task della lingua appropriati, attualmente, live-build non aiuta in questo. Si può essere fortunati o arrivarci con vari tentativi, ma c'è uno strumento grep-dctrl il quale può essere utilizzato per scavare nelle descrizioni in tasksel-data, perciò assicursi di avere entrambi questi pacchetti:
# apt-get install dctrl-tools tasksel-data
Ora si possono cercare i task appropriati:
$ grep-dctrl -FTest-lang pt_BR /usr/share/tasksel/descs/debian-tasks.desc -sTask
Task: brazilian-portuguese
Con questo comando, si è scoperto che il task si chiama, abbastanza chiaramente, brazilian-portuguese. Ora per trovare i task correlati:
$ grep-dctrl -FEnhances brazilian-portuguese /usr/share/tasksel/descs/debian-tasks.desc -sTask
Task: brazilian-portuguese-desktop
Task: brazilian-portuguese-kde-desktop
At boot time we will generate the pt_BR.UTF-8 locale and select the pt-latin1 keyboard layout. Now let's put the pieces together. Recalling from Using metapackages that task metapackages are prefixed task-, we just specify these language boot parameters, then add standard priority packages and all our discovered task metapackages to our package list as follows:
$ mkdir live-pt_BR-kde
$ cd live-pt_BR-kde
$ lb config \
-a i386 \
-k 486 \
--bootappend-live "locales=pt_BR.UTF-8 keyboard-layouts=pt-latin1" \
--debian-installer live
$ echo '! Packages Priority standard' > config/package-lists/standard.list.chroot
$ echo task-kde-desktop task-brazilian-portuguese task-brazilian-portuguese-desktop \
task-brazilian-portuguese-kde-desktop >> config/package-lists/desktop.list.chroot
$ echo debian-installer-launcher >> config/package-lists/installer.list.chroot
Si noti che è stato incluso il pacchetto debian-installer-launcher in modo da poter lanciare l'installer dal desktop della live, e che è stato anche specificato il kernel 486, dato che attualmente è necessario che il kernel dell'installer e quello del sistema live coincidano affinché il launcher funzioni correttamente.